l GFT nacque da due circuiti economici regionali a lungo distinti, quello ebreo
della distribuzione di stoffe e tessuti (i Levi) e quello biellese dell’industria laniera
(i Rivetti) che decisero di confluire in un unico scenario industriale: il Gruppo
Finanziario Tessile.
L’archivio del GFT, grande azienda piemontese composta prevalentemente da
donne, è un Archivio Storico, la cui rilevanza è stata ufficialmente riconosciuta
già nel 1989 dalla Soprindentenza Archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta.
Affidato in custodia presso l’ archivio di Stato di Torino, prima della scomparsa
definitiva del Gruppo, rappresenta sicuramente una memoria salvata.
Diversamente da altre famiglie di imprenditori, i Rivetti, già nei primissimi anni ’80,
ritennero opportuno avviare un’opera di sistemazione e assetto stabile delle fonti
documentali del GFT.
A partire dal 1986, il Gruppo affrontò lo stato di frammentarietà e di dispersione
dei suoi archivi aziendali, avviando un progetto di censimento, salvaguardia, e
sistemazione dei materiali custoditi nei suoi molteplici depositi aziendali.
Questo fu possibile perché Marco Rivetti, stava rendendo partecipe l’azienda ad
un processo che facesse da contrappunto alle notevoli risorse materiali prodotte.
Questo progetto, si concluse nel 1994 quando la proprietà passò alla HDP, holding
finanziaria, che rinunciò alla conservazione della memoria.
La brusca interruzione del progetto comportò il mancato completamento della
prevista stesura definitiva degli elenchi.
In vista di una ennesima ristrutturazione e per impedire eventuali rischi di
sovrapposizione della memoria storica delle due istituzioni, il GFT e HDP, che
andranno a succedersi l’una all’altra, l’Archivio del GFT venne man mano trasferito
presso l’Archivio di Stato di Torino, avvalendosi del DPR 1409 del 30 settembre
1963.
Attualmente l’archivio è in buono stato di conservazione, ha una consistenza
di oltre 800 mt. lineari ed è suddiviso in tre filoni principali: gestione aziendale,
pubblicità e comunicazione, prodotto a cui corrispondono circa 250 Fondi
Archivistici a loro volta suddivisi in sezioni.
E’ composto da circa 6800/7000 unità che comprendono scatole, buste, registri
e faldoni di documentazione cartacea, gestionale, materiale pubblicitario e
iconografico, stampati, brochure, manifesti, riviste, fotografie, filmati e video.
Vi è inoltre una significativa raccolta riferita al prodotto con campionari e cartelle
tessuti, schede di lavorazione e disegni di figurini di molte collezioni.
I criteri adottati per la raccolta, selezione e scarto dei materiali eccedenti furono
un mix fra esigenze aziendali (funzionali al collegamento tra archivio storico e
archivio corrente) e criteri pubblici, dal momento che sin dall’inizio era molto chiaro
che l’Archivio sarebbe diventato un bene pubblico. Questi criteri sono poi stati
rivisti ed adattati man mano che si presentavano problemi di conservazione e
fruibilità dei documenti. Ove possibile, sono state conservate tre copie dello stesso
soggetto per stampati e manifesti, in modo da preservare la copia d’archivio, nel
caso di prestiti per pubblicazioni, esposizioni e mostre.
Gli elenchi sono al momento inconsultabili e taluni sono redatti a mano, con
numerosi appunti e rimandi, a seguito dei sette traslochi subiti dall’Archivio Storico
nelle diverse sedi assegnate all’interno dell’azienda, che ne hanno modificato le
varie numerazioni.
Essi risultano, quindi, di difficile comprensione e necessitano di una revisione e
sistematizzazione definitiva con relativa informatizzazione.
Sono presenti infine testimonianze e fotografie suggestive di molte giovani donne,
che vennero chiamate in fabbrica e che provenivano dalle campagne piemontesi
dell’astigiano, del chierese, del cuneese e del canavese; significative fotografie che
rappresentano la complessa manualità sartoriale.
Vi è poi una intera sezione dedicata ai Colletti Rosa, le segretarie e impiegate del
Gruppo Finanziario Tessile.
http://www.archiviodonnepiemonte.it/